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30 maggio 2011

Letargo per le Trachemys?

Per la prima volta quest'anno, dopo aver tenuto al calduccio  negli ultimi due inverni  all'interno di casa - nel periodo invernale - le mie piccole di Trachemys Scripta Scripta,  ho deciso che i tempi erano ormai "maturi" per dare ai miei piccoli amici quello che la natura riserva loro - ciclicamente e soprattutto naturalmente  - ogni anno durante la stagione più fredda. Ho quindi lasciato la vasca sul balcone, nello stesso poste dove era stata nella stagione calda, deciso a far affrontare alle tartarughe i rigori dell'inverno.


Le Trachemys sono delle vivacissime tartarughe che, se tenute con un minimo di attenzione, non creano nessun problema, sono sempre voraci e soprattutto estremamente curiose e davvero molto resistenti. 
Alla fine del mese di ottobre, quando le temperature esterne (specialmente durante le ore notturne) hanno iniziato a scendere sotto i 15 gradi (abito a Roma), ho iniziato a notare una sensibile diminuzione dei loro movimenti in vasca, gli esemplari mostravano minore vivacità, si muovevano molto meno, ed anche la loro atavica fame sembrava essere incredibilmente diminuita. 
Questo comportamento è durato circa 2-3 settimane fino a quando, un bel giorno, le ho viste tutte e tre nascoste e sommerse sotto un legno galleggiante che avevo posizionato "ad hoc" per offrire loro un riparo.
Da quel momento, quando la mattina mi affacciavo per controllare il loro stato, non ho più notato movimenti di alcun tipo, loro erano sempre li, ferme, immobili, come morte!


Il letargo chiaramente era iniziato!

A quel punto e per tutto il periodo invernale non ho più toccato l'acqua (che è diventata nel corso dei mesi inevitabilmente verde) e nulla di altro che fosse nelle vicinanze della vasca, per non creare fastidio.
Quando poi la temperatura - per un paio di notti nei mesi più rigidi - è scesa diversi gradi sotto lo zero termico (- 5, -6 C) la mattina mi sono premurato semplicemente di rompere lo strato di ghiaccio che si era formato  durante la notte, al massimo dello spessore di 1 cm, ma nulla di più. 


Tutto questo è durato fino a quando, un bel giorno di fine marzo, non appena le temperature hanno iniziato a salire ed un pallido sole ha fatto la sua comparsa sulla vaschetta, le ho viste lentamente riemergere in superficie!

Dapprima spaventatissime, ancora intorpidite, lente nei movimenti e timorose ad ogni mio avvicinamento, perchè non più abituate alla mia presenza, poi invece sempre più vivaci e intraprendenti, e soprattutto affamate!!!

Verificato il buono stato di salute, si è resa subito necessaria una bella pulizia della vasca ed un cambio totale dell'acqua, per ristabilire un ambiente "migliore" (ma avete mai visto il colore dell'acqua in cui vivono le tartarughe nei laghetti dei parchi pubblici?) e qualche necessaria foto che allego qui sotto, che mostra come oggi siano tutte e tre in ottima forma!
La natura, inevitabilmente, aveva vinto ancora.




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