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04 ottobre 2010

La Caldara di Manziana

Il monumento naturale della Caldara di Manziana è di notevole importanza per le sue particolari caratteristiche geologiche. Si estende per 88 ha, fra il recinto calderico del Lago di Bracciano e i rilievi collinari dei Monti Ceriti. 
La Caldara appartiene al sistema vulcanico Sabatino, attivo fra 600.000 e 40.000 anni fa. Si tratta di un piccolo cratere che si è formato durante le ultime eruzioni vulcaniche ed è il risultato di un'esplosione idrotermale avvenuta in seguito ad un forte aumento della pressione dei fluidi racchiusi nel sottosuolo. Morfologicamente la zona della Caldara si presenta a contorni circolari ed è occupata da un laghetto caratteristico da cui si sviluppano esplosioni freatiche di acque sulfuree calde (27°C) dovute al surriscaldamento delle acque meteoriche che, infiltrandosi nel sottosuolo, vengono a contatto con la roccia ignea ancora non del tutto raffreddata. Ancora oggi, infatti, si può osservare una porzione del bordo interno del cratere, riconoscibile dalla leggera pendenza verso la solfatara. La caldara con la sua conformazione costituisce un ambiente ideale per la formazione della torba. Infatti la conca centrale tende a raccogliere l’acqua piovana che viene trattenuta a causa dei fanghi impermeabili che si trovano sul fondo. In questo ambiente la vegetazione che cresce sul terreno (tipicamente Graminacee) progressivamente si decompone accumulandosi sul terreno mentre sopra ne cresce di nuova. Il basso spessore dell’acqua e un ambiente privo do ossigeno inibiscono i batteri e favoriscono dei processi chimici che provocano un progressivo arricchimento di carbonio nel materiale vegetale sepolto, dando cosi origine alla torba.





Flora.
La vegetazione che alligna nell'area protetta annovera fra l'altro un inusuale, data la bassa quota e la relativa vicinanza al mare, boschetto di betulle. Fra le altre specie vegetali ricordiamo castagni e querce, nonché i giunchi che orlano le sponde del laghetto. Menzione a parte merita la rara Agrostis albula, tipica graminacea che vive in ambienti sulfurei.






Fauna.
Volpi, cinghiali e istrici sono le più diffuse specie di mammiferi presenti nella zona, mentre gli uccelli che nidificano nell'area protetta sono rappresentati da fagiani e alcune specie tipiche delle zone umide, che trovano sicuro rifugio tra i canneti del laghetto, quali piropiro, garzette, beccaccini e marzaiole. I rapaci sono rappresentati da poiane e nibbi.


Il 19 luglio 2006 la Commissione Europea con la decisione 2006/613/CE ha adottato l'area della Caldara di Manziana come sito di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea con il codice IT6030009.
Per quanto riguarda tutto il resto, il posto merita sicuramente una visita per la particolarità delle situazioni naturali che è possibile osservare e per la bellezza dei boschi di betulle che circondano la Caldara.. Addentrandosi poi nel bosco (la passeggiata è piuttosto lunga), è possibile comminare lungo il letto di un corso d'acqua con una colorazione tra il rossiccio ed il marrone come è possibile osservare dagli scatti realizzati. La presenza di torbiere è evidente per la caratteristica del luogo.




Importante.
Un'attenzione particolare va posta ai bambini - soprattutto nelle giornate dove la ventlazione è scarsa o addirittura assente - le esalazioni di anidride solforosa e anidride carbonica sono particolarmente elevate e si concentrano in basso, è quindi opportuno non fermarsi troppo in corrispondenza delle polle e prendere in braccio i bambini per evitare loro dei danni da intossicazione. Ovviamente sconsigliatissimo condurre animali nelle vicinanze delle polle!



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel resoconto e bellissime immagini. Viene certamente voglia di organizzare un'escursione in questo posto decisamente insolito ma altrettanto accattivante!

ValerioSub

andreifus ha detto...

E' un bellissimo posto, ci tornerò versa la fine di Ottobre, i colori sono splendidi in quel periodo!